mercoledì 31 ottobre 2012

Venice Marathon 2012




Se c’eri anche tu….. tra i 5.931 eroi di quella Venice Marathon 2012

Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire guardare nei giorni precedenti i siti con le previsioni e pregare che, almeno stavolta, si sbaglino sul serio.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire alzarsi la mattina e ascoltare il rumore del vento da dentro casa, capendo già che non smetterà.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire dare un occhio a quel timido sole delle sette e mezzo, implorandolo di non esser così illusorio, come in realtà è stato.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire attendere fino allo start, cercando un posto ove ripararsi da certe spietate raffiche dritte, al centro dello stomaco .
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire sentire immobili la pioggia in partenza, auspicando che l’organizzazione decreti il via qualche minuto prima.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire partire finalmente, perché ormai sei lì e l’unica voglia che hai è di provarci un passo dopo l’altro.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire dimenticarsi delle condizioni avverse, in quei primi dieci chilometri della riviera, ove un po’ di tregua è sembrata stranamente possibile.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire maledire i primi tratti di pioggia battente di quel giorno infame, sapendo che la sofferenza temuta era divenuta realtà.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire annegare scarpe e calzini più o meno a metà gara, rassegnandosi in un attimo al fatto che, primo o poi, doveva accadere.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire godere della breve pausa dal vento nel centro di Mestre, per poi dimenticarla, immergendosi nel diluvio incontrollabile del  San Giuliano.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire avanzare, quando il gioco si fa molto duro c’è il muro dei trenta in quel parco e hai deciso che oggi il muro non esiste!
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire vedere un’ambulanza e pensare che non tutto potrebbe andare per il meglio, ma finchè ne hai l’unica cosa a cui vale la pena pensare è il traguardo finale.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire imboccare il ponte della libertà con quell’aria gelida quasi orizzontale e le gocce ghiacciata che sembravano desiderose di provocare tagli al viso e magari anche al cuore.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire non capire più se si tratta di una corsa o di una battaglia non so com’è stato in Normandia, ma ricorderemo per sempre il nostro epico sbarco in laguna.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire connetterti con i tuoi cari, con gli amici, con Dio, con chi ti sta pensando da casa, con chi ti sta osservando da lassù e credere che c’è un motivo per cui sei lì, a creare quell’esperienza così terribile e mistica.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire approdare in quell’isola e iniziare a varcare quei ponti stringendo i denti, perché ormai fatti quaranta, non ci sono storie. anche con i crampi, se ne fan quarantadue!
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire passare vicino a San Marco con la sensazione che stai dipingendo il capolavoro che ricorderai per tutta la vita!
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire finirla con addosso una felicità inspiegabile a parole, qualcosa che ha il sapore di coraggio d’altri tempi e che tu hai saputo trovare in te, lasciando andare tutto dentro quest’impresa.
 
Se c’eri anche tu, in quella Venice Marathon 2012, sai cosa vuol dire tornare a casa guardando negli occhi la pioggia ancora insistente e pensare di aver fatto qualcosa d’irrazionale, per chi era fuori ad osservare un viaggio capace di plasmare in eterno la nostra esistenza.
 
..a volte torniamo nel nostro quotidiano con il rischio di dimenticarci di tale forza reale, ma da quel giorno la paura è un diritto che ci è stato divinamente tolto, nulla ci può più spaventare, perché quel 28 Ottobre c’eravamo, in quella folle ed indimenticabile avventura chiamata Venice Marathon 2012!
 
Dal cuore, Massimo, Pacemaker 3h e 50

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